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Vescovo di Basilea: incomprensibili l'obbligo del celibato e l'escusione delle donne dal sacerdozio

Vescovo di Basilea: incomprensibili l'obbligo del celibato e l'escusione delle donne dal sacerdozio

Non si tira indietro Felix Gmür, vescovo di Basilea e presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), nell’intervista rilasciata oggi a NZZ am Sonntag: affronta gli argomenti ecclesiali più dibattuti alla base della Chiesa e insieme più ostici per la Chiesa gerarchica. A partire dalla questione degli abusi sessuali perpetrati anche in Svizzera da sacerdoti e attualmente allo studio da parte di un gruppo di ricercatori – guidati da due storiche: Monika Dommann e Marietta Meier - cui è stato consentito l’accesso agli archivi episcopali segreti (v. in Adista Notizie n. 14/22  e 31/23). Per mons. Gmür «la prospettiva delle vittime non è stata presa sufficientemente in considerazione» - cosa per la quale si dichiara «molto dispiaciuto» -, per cui si dice favorevole a un accompagnamento esterno alle indagini della Chiesa sui casi di abusi sessuali, dunque una commissione indipendente.

Il vescovo di Basilea si esprime con estrema chiarezza anche sull’obbligo celibatario per i preti e sul sacerdozio delle donne.

Sul primo, ammette che il celibato significa: «Sono a disposizione di Dio», «ma credo – aggiunge - che questo voto non sia più compreso dalla società di oggi», dunque «è giunto il momento di abolirne l'obbligo. Non ho assolutamente problemi a immaginare sacerdoti sposati».

Per quanto riguarda il ruolo delle donne nella Chiesa, ritiene che la loro dall'ordinazione sacerdotale dovrebbe essere abolita: «la subordinazione delle donne nella Chiesa cattolica – ha detto - è per me incomprensibile. Sono necessari dei cambiamenti».

*Catedrale di Basilea, particolare. Immagine di dominio pubblico tratta da pxhere.com

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