Nessun articolo nel carrello

"Unioni gay contro natura e infelici". Bufera contro il vescovo di Pavia

PAVIA-ADISTA. Sommerso dalle polemiche il vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti, dopo le parole pronunciate durante un incontro con un centinaio di studenti dell'Ipsia Cremona. L'incontro – in una scuola pubblica e in orario scolastico – risale al 7 marzo scorso, ma l'audio, registrato in quell'occasione, è stato consegnato solo di recente all'Arcigay locale.

Le parole del vescovo

Durante la conferenza, una studentessa ha chiesto al prelato la sua opinione sulle coppie omosessuali e lui così le ha risposto: «La tendenza omosessuale non è peccato, ma qualcosa di disordinato rispetto all’ordine della natura. Non sarà quella la strada che ti fa felice. Però a questo punto la libertà è tua, giocatela tu. Sappi che ci sono degli omosessuali cristiani che, magari con fatica, accettano di dire: sono in questa condizione, non la voglio, accetto di non assecondare questo orientamento, di viverlo come un affetto, un'amicizia, di non dargli una stabilità sessuale. Questa è una fatica, certo, la vita è fatta anche di fatica, ma c'è una situazione di omosessuali cristiani che fanno delle scelte che alla fine li rendono contenti». «Io dico, non violentiamo la realtà, perché poi se la realtà la violenti crea sofferenza. Pensa ad un bambino che nasce da una coppia omosessuale (nasce per modo di dire)...».

Pietre scagliate contro adolescenti indifesi

Un affondo impietoso, quello di Sanguineti, che ha suscitato la reazione indignata di molti. Tra i primi a puntare il dito contro il vescovo omofobo Barbara Bassani, presidente di Arcigay Pavia: «Parole come pietre scagliate contro adolescenti da parte del massimo rappresentante della Chiesa pavese. Il vescovo Sanguineti ha superato il limite della decenza. Non soltanto è entrato dentro una scuola pubblica per scagliare odio contro una minoranza, la minoranza Lgbti, ma l’ha fatto senza alcun contraddittorio, senza che ci fosse qualcuno che potesse proporre un altro messaggio, un messaggio di inclusione, di autodeterminazione, di amore. Come si può parlare davanti a cento adolescenti, senza aver cura del fatto che tra quei giovani ci possano essere persone Lgbti, ragazzi e ragazze che stanno vivendo anni cruciali, complessi, spesso dolorosi, per l’accettazione del proprio orientamento e l’amore per se stessi e per ciò che sono? A nome di Arcigay Pavia, voglio esprimere solidarietà ai ragazzi e alle ragazze dell’IPSIA “Cremona”, costretti (si trattava di un’attività obbligatoria durante l’orario scolastico) a sentire parole d’odio. A quei ragazzi voglio dire che la nostra società sa essere inclusiva, aperta, plurale, sa dare spazio a ciascuno e sa accogliere tutti, senza imporre su nessuno un giudizio dall’alto».

Lontano dall'esempio di papa Francesco

Ieri, 26 marzo, ha preso la parola anche “Cammini di Speranza”, associazione italiana di cristiani, non solo Lgbt, che si occupano di approfondire il rapporto fede-omosessualità per promuovere accoglienza, rispetto, dignità e uguaglianza delle persone Lgbti nelle Chiese e nella società. Cammini cita le parole pronunciate da papa Francesco durante l'Angelus del 31 gennaio 2016: «Proprio in questo consiste il ministero profetico di Gesù: nell’annunciare che nessuna condizione umana può costituire motivo di esclusione». È proprio questo l'atteggiamento che vescovi e sacerdoti dovrebbero adottare soprattutto con i giovani, «ricordando loro che ciascuno è chiamato a realizzare il progetto che Dio ha previsto per lui, a partire dalla sua condizione esistenziale che mai può essere barriera alla prospettiva della felicità. Al vescovo Sanguineti vogliamo ricordare che noi, persone omosessuali possiamo essere felici o infelici come e quanto chiunque altro. Il nostro orientamento sessuale e la nostra affettività non ci escludono dal poter aspirare allo sviluppo di un’esistenza piena e ricca di feconda progettualità. Siamo sempre disponibili a momenti di incontro, anche con il vescovo di Pavia, perché siamo convinti di poter contribuire ad una corretta informazione su temi, come l’omosessualità e l’identità di genere, su cui all’interno della Chiesa cattolica ci si deve poter parlare e confrontarsi liberamente, anche per poter concretamente essere di aiuto a chi ascolta le nostre parole».

La risposta del vescovo Sanguineti alle accuse dell'Arcigay Pavia

* Immagine di ___GDM___!, tratta dal sito Wikimedia Commons. Licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.