Salviamo il futuro della convivenza umana. E gli italiani ripartano dalla Costituzione
Tratto da: Adista Documenti n° 8 del 25/02/2017
doc-2837. ROMA-ADISTA. È sotto gli occhi di tutti: stiamo vivendo una crisi di civiltà, qui in Italia, come nel mondo intero. Pressante, nelle intelligenze più sensibili e avvedute, l'ansia di porvi rimedio. Fra queste, è Raniero La Valle, del quale pubblichiamo a seguire un'analisi dal respiro planetario, che suggerisce però una strada percorribile intanto nel nostro Paese. Tre sono, secondo l'autore, «le “forze frenanti” su cui dovrebbero misurarsi il pensiero e l’iniziativa culturale, politica e religiosa per consentire la ripresa di un cammino di civiltà»: la prima «consiste nella mancata risposta di civiltà al fenomeno della migrazione di massa»; la seconda «è il ritorno in forme incontrollate e cruente della violenza religiosa, che scaturisce non più come in passato da matrici cristiane, ma da matrici islamiche»; infine, l'«ascesa del denaro al potere sovrano nel mondo». «Trattandosi di questioni che hanno origini e impatto globale - osserva da sé La Valle - ci vorrebbe un’Internazionale». «Ma un grande soggetto politico internazionale non può che partire da soggetti che emergano da singole Nazioni», suscitando «soggetti che si dessero il compito di far emergere classi dirigenti omogenee a questi nuovi compiti». E rivela la sua idea: «Sarebbe legittimo ad esempio pensare all’ideazione di una forza politica di tipo nuovo, una specie di Partito Costituzionale Italiano» - lo «spartiacque del 4 dicembre» docet -, «un partito a vocazione proporzionale, pluralista e unitiva» con «facoltà della doppia tessera per gli iscritti al partito, a significare che le sue battaglie sulle priorità adottate per la nuova prospettiva politica sono compatibili con l’ispirazione e i programmi di altri soggetti politici». «La “vision” o “mission” di tale partito, irrealistico oggi ma possibile domani», riconosce in chiusura La Valle, «sarebbe in estrema sintesi quella di un costituzionalismo interno e internazionale accrescitivo e perfettibile, per aprire un varco a quello che abbiamo detto essere il vero e più urgente compito della politica oggi: mettere al sicuro i diritti, i valori e i beni comuni storicamente già acquisiti e riaprire le porte e il cammino per l’avanzamento della civiltà».
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