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Caserta: a scuola di Giubileo. Per quattro euro a studente

Caserta: a scuola di Giubileo. Per quattro euro a studente

Tratto da: Adista Notizie n° 12 del 26/03/2016

38490 CASERTA-ADISTA. Il Giubileo della misericordia entra in tutte le scuole di Caserta. Si tratta di un progetto della diocesi campana guidata da mons. Giovanni D’Alise – in particolare dell’ufficio Insegnamento religione cattolica (Irc) e dell’ufficio Sport, tempo libero e turismo – per «promuovere l’anno del Giubileo straordinario indetto da papa Francesco, valorizzandolo nelle sue origini, nella sua storia e nell’arte».

A realizzare l’iniziativa, l’associazione Homo Viator, aderente all’Anspi (l’associazione nazionale degli oratori parrocchiali diocesani), con sede nello stesso palazzo della Curia vescovile di Caserta, che ha coinvolto tutte le scuole statali di ogni ordine e grado della diocesi. «Il mondo dell’educazione e della scuola – viene spiegato nella sintesi del progetto inviata ai Dirigenti scolastici casertani – è particolarmente sensibile ai temi del Giubileo: sia perché gli insegnanti sono chiamati a “valutare” gli alunni, coniugando giustizia e misericordia (cfr. Misericordiae Vultus, 20-21, la Bolla di indizione del Giubileo), sia perché educare al perdono e alla riconciliazione è uno dei compiti essenziali della scuola particolarmente oggi». 

Nel corso dell’anno scolastico gli insegnanti di religione approfondiranno nelle classi i principali temi giubilari, come il «giubileo biblico», la «storia della penitenza ecclesiale», «gli anni santi, le indulgenze e il loro significato per il dialogo ecumenico», le «opere di misericordia». Quindi la giornata finale, che si svolgerà presso la Curia vescovile di Caserta, in orario mattutino (dalle 10 alle 12) – in concomitanza con le attività didattiche – e che prevede una «introduzione al percorso giubilare» tenuta da don Silvio Verdoliva (direttore del Servizio diocesano per l’Insegnamento della religione cattolica), la proiezione di un video sulla storia del Giubileo, il «passaggio alla Porta santa» della cattedrale per tutti gli studenti, uno spettacolo teatrale sulle «opere di misericordia attraverso l’arte», infine l’incontro con il vescovo oppure con il vicario generale, mons. Giovanni Vella. Al temine si potrà completare il percorso giubilare con la confessione e la comunione sacramentale (anche per ottenere l’indulgenza), ma «solo chi vorrà», precisano da Homo Viator, perché «non potevamo proporre alle scuole un pellegrinaggio alla Porta santa». 

Una puntualizzazione che però aggira l’annoso nodo delle attività di carattere religioso a scuola, già abbondantemente sciolto dalle leggi dello Stato e dalle sentenze dei tribunali. La normativa vigente – rappresentata dal Nuovo Concordato del 1984 e dalle Intese tra lo Stato italiano e varie confessioni religiose – parla chiaro: ciascuno è libero di manifestare il proprio credo, ma esclude che nella scuola statale, luogo del pluralismo e dell’integrazione, durante l’orario delle attività didattiche possano svolgersi iniziative di carattere religioso. E parla ancora più chiaro la sentenza del Tar dell’Emilia Romagna n. 250 del 1993 – «non impugnata dal Ministero dell’istruzione entro il termine stabilito di sei mesi e quindi valida su tutto il territorio nazionale», precisa Antonia Sani, coordinatrice del comitato nazionale “Scuola della Costituzione” – che giudica illegittime le funzioni religiose in orario scolastico: «Le competenze dei Consigli di circolo e di istituto non riguardano la celebrazione di riti religiosi o il compimento di atti di culto o comunque di pratiche religiose», si legge nella sentenza. «Il fatto più notevole e più antigiuridico è che le pratiche religiose e gli atti di culto, a torto ritenuti “attività extrascolastiche”, abbiano luogo in orario scolastico (…) e vengano perciò previsti in luogo e sostituzione delle normali ore di lezione».

Oltre al tema della laicità, c’è anche una questione economica. Ad ogni studente partecipante viene chiesta da Homo Viator una quota di quattro euro per coprire le spese di «assistenza e organizzazione», «compagnia teatrale», «direzione tecnica e artistica» e «opuscolo informativo Giubileo». Al progetto hanno aderito 35 scuole statali elementari, medie e superiori (su un totale di 37), e considerando che ciascun istituto partecipa con un centinaio di studenti, in tutto fanno circa 15mila euro. Solo due scuole superiori non hanno aderito al progetto. «Per motivi politici», la bizzarra spiegazione da parte dell’associazione. In realtà non è proprio così, perché almeno una delle due ha espresso il desiderio di partecipare all’iniziativa «in una maniera propria», ovvero senza far versare la quota agli studenti, perché «il Giubileo della misericordia non si paga». 

* Immagine attribuita a Clio, tratta dal sito Wikimedia Commons, licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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