Solo il Vangelo, «come un coltello affilato». Omaggio a Pedro Casaldáliga, patrimonio dell’umanità
Tratto da: Adista Documenti n° 8 del 27/02/2016
DOC-2767. MADRID-ADISTA. Sono tanti i modi in cui si potrebbe definire dom Pedro Casaldáliga, ma forse nessuna espressione gli calza meglio di quella che figura nel titolo della poesia composta da Ademar Bogo, uno dei dirigenti del Movimento dei Senza Terra, in occasione del suo ottantesimo compleanno, nel 2008: “Pedro nostro”. Catalano di nascita, brasiliano di adozione e, soprattutto, cittadino del mondo, l'amatissimo vescovo emerito di São Felix do Araguaia (dove dom Pedro è voluto restare, malgrado le sue precarie condizioni di salute, anche dopo il pensionamento, nel 2005) non solo ha segnato come pochissimi altri la storia della Chiesa latinoamericana, ma, giunto a 88 anni - compiuti il 16 febbraio - è davvero diventato un patrimonio dell’umanità intera, e soprattutto di quella povera, a cui ha dedicato la sua intera esistenza: «Alcuni dicono di essere stanchi di sentir parlare dell'opzione per i poveri. Io dico che i poveri sono molto più stanchi di essere poveri», recita un suo recente tweet (per quanto dom Pedro, che da 25 anni convive con “fratello Parkinson”, non sia più in grado di scrivere, c'è sempre qualcuno che lo aiuta a rispondere ai molti messaggi che riceve ogni giorno e a far sentire la sua voce).
Ed è per questo che sono tanti, anzi innumerevoli, i riconoscimenti che gli sono stati tributati, sempre accompagnati - inscindibilmente, si può dire - dal riferimento alle molte cause a cui dom Pedro ha totalmente dedicato la sua esistenza. Impossibile, infatti, rendere omaggio a lui senza mettere al centro quelle, come avevano ben capito i suoi amici, quando, per i suoi 80 anni, lo avevano voluto festeggiare con un libro straordinario, che parla di lui attraverso le sue lotte: Pedro Casaldáliga: le cause che danno senso alla sua vita. Ritratto di una personalità (v. Adista nn. 20, 32, 36, 50, 54 e 58/08). O come è chiaramente emerso dal film, uscito nel 2013, Descalzo sobre la Tierra Roja, che, tratto dall’omonimo libro di Françes Escribano del 2002, racconta la vita di dom Pedro seguendo il filo rosso delle cause per cui si è sempre speso. O come, infine, è tornato a fare il teologo e sacerdote spagnolo Benjamín Forcano, già tra i coordinatori del libro per gli 80 anni del vescovo, nella sua nuova opera, dal titolo Pedro Casaldáliga: Poeta, Místico y Profeta (Editorial Nueva Utopía, pagine 206, 12 euro; il volume, in lingua spagnola, può essere richiesto scrivendo a bforcanoc@gmail.com).
Un libro composto da tre parti, tutte e tre preziosissime per conoscere più in profondità la figura del vescovo clarettiano: uno sguardo alla sua biografia (“Il cammino percorso”), una sorta di autoritratto tracciato da dom Pedro stesso (“Pedro Casaldáliga, su se stesso”) attraverso una serie di poesie o di brevi scritti riguardanti le grandi cause della sua vita (la Patria Grande, la Terra, gli indigeni, i neri, le donne, i poveri, il dialogo interreligioso, i martiri, la Chiesa, Dio) e infine una sezione (“Apriamo la porta della sua vita”) costituita da sei interventi dedicati al vescovo poeta e profeta, scritti da José Antonio Pagola, José Arregi, Benjamín Forcano, José María Valverde, Leonardo Boff e Françes Escribano.
Vi proponiamo, in una nostra traduzione dallo spagnolo, ampi stralci dell'intervento del curatore del libro, Benjamín Forcano.
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!