La Curia di Matera vieta un dibattito in parrocchia sulle trivellazioni
Tratto da: Adista Notizie n° 33 del 03/10/2015
38267 MONTALBANO JONICO (MT)-ADISTA. Vietato parlare degli interessi economici e dei danni dell’attività estrattiva petrolifera in Basilicata, primo produttore nazionale di greggio. La Curia di Matera ha infatti disposto di annullare, all’ultimo momento, l’incontro-dibattito che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso 11 settembre nella parrocchia di San Rocco a Montalbano Jonico (Mt), con il giornalista Maurizio Bolognetti, dedicato ai temi ambientali dell’enciclica di papa Francesco Laudato si’, che in Basilicata significano soprattutto industria estrattiva del petrolio.
I manifesti dell’iniziativa erano già stati stampati: sulla sinistra l’immagine della copertina del libro di Bolognetti, Le mani nel petrolio; sulla destra una foto di papa Francesco e il titolo dell’iniziativa (“Laudato sì’. Incontro dibattito con il giornalista Maurizio Bolognetti sulla cura della casa comune”). E i loghi delle associazioni promotrici in evidenza: l’Azione Cattolica e il circolo Legambiente di Montalbano Jonico. A due giorni dall’incontro però Bolognetti, tramite una conversazione su WhatsApp fra Giusi Cirone (Ac) e Arturo Caponero (Legambiente) – che avrebbero dovuto introdurre il dibattito –, apprende quasi fortuitamente che l’iniziativa è saltata dopo l’intervento di mons. Filippo Lombardi, parroco a Matera nonché direttore dell’Ufficio per la Pastorale della diocesi lucana. Anche la parrocchia in cui si sarebbe dovuto svolgere il dibattito ritira la disponibilità della sala. E a nulla valgono le proposte di togliere dai manifesti il logo dell’Ac – per evitare qualsiasi coinvolgimento ecclesiale – e di affiancare a Bolognetti un altro relatore scelto dalla diocesi.
«Disguidi», «mancata comunicazione con la Curia», «assenza di contraddittorio» le ragioni addotte da chi ha impedito l’incontro. Mons. Lombardi, alla richiesta di Adista di illustrare le proprie ragioni, ha opposto un gentile ma fermo «no comment». Ma al di là delle spiegazioni formali, ad essere temuto era soprattutto il tema dell’incontro – anche per i forti interessi in campo, essendo coinvolte nelle denunce di Bolognetti le principali aziende energetiche del Paese (v. notizia successiva) – e che a parlarne fosse un quadro del Partito Radicale (Bolognetti è segretario lucano), benché si tratti di uno dei massimi esperti della questione petrolifera in Basilicata. Quell’incontro, insomma, non s’aveva da fare!
«Credo di non aver mai provato, nemmeno nei momenti peggiori, lo sconforto e la tristezza che provo in questo momento», spiega Bolognetti in una nota divulgata dopo la censura che lo ha colpito. «Credo di non aver mai avvertito così netta e forte la distanza che mi separa da poteri e potentati, che soffocano la vita di questa regione e dell'intero Paese. Avrei preferito, lo confesso, un colpo di lupara caricata a pallettoni. Meglio del costante tentativo di decretare la morte civile e politica, che poi, per quanto mi riguarda, è peggio della morte fisica».
* Immagine di Glenn Beltz, tratta dal sito Flickr, immagine originale e licenza. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite
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